Cosa sono i bond?
Un bond è uno strumento finanziario di debito attraverso il quale un’entità (che può essere un governo, una società o un’altra organizzazione) ottiene risorse finanziarie (capitale) da investitori esterni. In cambio di questo capitale, l’entità emittente si impegna a rimborsare l’importo prestato (il valore nominale) in una data futura specificata (scadenza), corredato di interessi.
Caratteristiche chiave di un bond
- Emittente: Chi emette il bond può variare notevolmente, dai governi (governativi), alle aziende (aziendali), fino agli enti locali (municipali).
- Valore nominale: È l’importo che l’investitore presta all’emittente e che verrà rimborsato alla scadenza del bond.
- Tasso d’interesse: Definito anche come cedola, è l’interesse che l’emittente paga all’investitore. Può essere fisso o variabile e viene di solito pagato annualmente o semestralmente.
- Scadenza: La data in cui l’emittente deve rimborsare il valore nominale del bond all’investitore. Le scadenze possono variare da pochi mesi a più di 30 anni.
- Rating del credito: Fornito da agenzie specializzate, il rating valuta la capacità dell’emittente di rimborsare il debito. I titoli con rating elevato sono considerati meno rischiosi.
Tipologie
Oltre alle categorie generali (governativi, aziendali, municipali), esistono diverse tipologie di bond:
- Zero coupon: Non pagano interessi periodici ma vengono venduti a un prezzo inferiore al valore nominale e rimborsati al valore nominale alla scadenza.
- Inflazione-linked: Il loro rendimento è legato al tasso di inflazione, proteggendo così l’investitore dal rischio di erosione del valore del denaro.
- Perpetui: Non hanno una data di scadenza fissa. Pagano un interesse perpetuo ma non rimborsano mai il capitale.
Come funzionano i bond?
Come anticipato nella sezione precedente, la funzione primaria dei bond è quella di permettere a entità quali governi, aziende o enti locali di raccogliere capitali.
Ad esempio, immaginate un governo che necessiti di finanziamenti per un progetto infrastrutturale, come la costruzione di una nuova autostrada. Invece di ricorrere a un prestito bancario, il governo potrebbe emettere bond, invitando così investitori individuali e istituzionali a prestargli denaro. Questi titoli rappresentano, in sostanza, una promessa di restituzione di quel prestito, con l’aggiunta di un interesse, detto cedola, che viene pagato periodicamente.
Quando un investitore acquista un bond, sta essenzialmente prestando denaro all’emittente. In cambio, l’emittente si impegna a pagare all’investitore un tasso d’interesse fisso o variabile per tutta la sua durata, oltre a rimborsarne il valore nominale alla scadenza. Per esempio, un BTP del Tesoro italiano può avere una durata di dieci anni, durante i quali pagherà all’investitore un tasso d’interesse annuale, per poi restituire l’intero capitale investito alla fine dei dieci anni.
Inoltre, il mercato dei bond è più dinamico di quanto si possa immaginare da questa premessa. Gli investitori infatti possono acquistarli e venderli sul mercato secondario, il che significa che il loro proprietario può cambiare prima della scadenza. Questo aspetto introduce una componente ulteriore di liquidità e rischio. Il valore di questi titoli sul mercato secondario può variare in base a diversi fattori, come i cambiamenti nei tassi di interesse. Se, ad esempio, i tassi di interesse aumentano, il valore dei bond esistenti tende a diminuire perché i nuovi titoli vengono emessi con tassi di interesse più elevati, rendendoli più allettanti per gli investitori.
Le diverse tipologie di bond
L’ecosistema di questi titoli è caratterizzato da una vasta gamma di tipologie, ciascuna con caratteristiche e finalità specifiche. Ecco una panoramica dettagliata:
Governativi
- Caratteristiche: Emessi dai governi nazionali, sono considerati tra gli investimenti più sicuri. Hanno lo scopo di finanziare le spese pubbliche e la gestione del debito nazionale.
- Esempi: I Treasury Bonds negli Stati Uniti, i Bund in Germania, i Gilts nel Regno Unito e i BTP in Italia.
- Vantaggi: Offrono una bassa probabilità di default e sono spesso esenti da imposte locali o statali.
Aziendali
- Caratteristiche: Emessi da società private o pubbliche per finanziare nuovi progetti o ristrutturare il debito.
- Rischio e rendimento: Il rischio varia in base alla solidità finanziaria dell’azienda. Generalmente, offrono rendimenti più alti rispetto ai bond governativi, ma con un rischio maggiore.
Municipali
- Caratteristiche: Emessi da enti locali, come stati, città o contee, per finanziare progetti pubblici come scuole, strade e infrastrutture (sono molto popolari negli Stati Uniti).
- Vantaggi fiscali: Spesso godono di vantaggi fiscali, come l’esenzione dalle imposte federali.
Convertibili
- Caratteristiche: Offrono la possibilità di convertire il titolo in un numero predeterminato di azioni dell’azienda emittente.
- Vantaggi: Combinano il potenziale di guadagno delle azioni con la sicurezza relativa dei bond.
- Scelta strategica: Sono particolarmente attraenti in periodi di incertezza di mercato, offrendo un equilibrio tra crescita e protezione.
Ad alto rendimento
- Caratteristiche: Noti anche come “junk bond“, sono emessi da società con rating di credito tendenzialmente basso.
- Rischio e rendimento: Offrono rendimenti più elevati per compensare il maggiore rischio di default.
- Strategie di investimento: Sono adatti a investitori che cercano una maggiore esposizione al rischio in cambio di potenziali rendimenti più alti.
Zero coupon
- Caratteristiche: Non pagano interessi periodici. Sono emessi a un prezzo notevolmente inferiore al loro valore nominale e rimborsati alla scadenza.
- Vantaggi: Ideali per gli investitori che non necessitano di un reddito periodico e sono interessati a un investimento a lungo termine.
- Pianificazione finanziaria: Spesso utilizzati per obiettivi di risparmio a lungo termine, come l’istruzione o la pensione.
Rischio e rendimento dei bond
Consideriamo, ad esempio, un bond governativo emesso da un paese con un’economia stabile, come i Bund tedeschi. Questi titoli sono generalmente considerati investimenti a basso rischio perché la probabilità che questi governi facciano default sui loro debiti è molto bassa. Di conseguenza, il rendimento offerto tende ad essere relativamente basso. Sono una scelta popolare per gli investitori che privilegiano la sicurezza e la stabilità del loro capitale.
Al contrario, i bond emessi da aziende, specialmente quelle con un rating di credito inferiore, presentano un rischio maggiore. Questo rischio maggiore si traduce in un rendimento potenzialmente più elevato. Ad esempio, un’azienda emergente nel settore tecnologico potrebbe emettere bond aziendali per finanziare nuove ricerche e sviluppi. Sebbene questi titoli offrano un rendimento più alto, portano con sé un rischio maggiore dovuto alla volatilità intrinseca del settore e alla minore stabilità finanziaria dell’azienda rispetto a un governo.
Fattori che influenzano il rischio e il rendimento
- Rischio di credito: Il rischio che l’emittente non sia in grado di pagare gli interessi o rimborsare il capitale. Le agenzie di rating forniscono valutazioni che aiutano a quantificare questo rischio.
- Rischio di tasso di interesse: I bond sono sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. Per esempio, se la Banca Centrale Europea dovesse aumentare i tassi, il valore dei titoli esistenti con tassi di interesse più bassi diminuirebbe. Questo perché i nuovi bond emessi avrebbero tassi di interesse più attraenti.
- Rischio di liquidità: La facilità con cui un titolo può essere venduto. Un bond di una società poco conosciuta, potrebbe essere più difficile da vendere rispetto a uno governativo.
La scelta degli investitori
Gli investitori devono valutare attentamente questi rischi in relazione ai loro obiettivi di investimento e alla loro tolleranza al rischio. Un pensionato che cerca una fonte di reddito stabile potrebbe preferire bond governativi a basso rischio, mentre un investitore più giovane, disposto a tollerare un rischio maggiore, potrebbe orientarsi verso bond aziendali con rendimenti più elevati.
Come sottoscrivere bond in Italia
Prima di tutto l’investitore dovrà scegliere la tipologia di bond. Solitamente in Italia vengono sottoscritti i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) o i CCT (Certificati di Credito del Tesoro), emessi dallo stesso governo. Entrambi offrono agli investitori un’opportunità di finanziare il governo, ricevendo in cambio un rendimento predefinito.
I BTP sono particolarmente popolari tra gli investitori sia italiani che internazionali. Sono caratterizzati da una durata media-lunga, generalmente compresa tra i tre e i trent’anni, e offrono un tasso d’interesse fisso, pagato semestralmente.
D’altra parte, i CCT hanno una dinamica leggermente diversa. Sono anch’essi titoli a medio-lungo termine, ma a differenza dei BTP, offrono un tasso di interesse variabile. Questo tasso è generalmente legato all’andamento dell’Euribor, l’indice che rappresenta il tasso medio di interesse al quale le principali banche europee si prestano denaro. Questa caratteristica li rende più sensibili alle fluttuazioni dei tassi di interesse, ma può anche offrire maggiori opportunità di rendimento in un contesto di tassi in aumento.
Ci teniamo a specificare che questa è una guida per comprendere tutti gli aspetti di questi titoli, non una guida volta a dare consigli finanziari a potenziali investitori!
Acquistare bond direttamente dal governo italiano
In Italia gli investitori hanno la possibilità di acquistare bond governativi direttamente online. Questo si può fare attraverso il sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, utilizzando il servizio MOT, ovvero il Mercato dei titoli di Stato Online. Questo canale permette agli investitori di acquistare titoli come BTP, CCT e altri, direttamente dallo Stato italiano, senza intermediari, offrendo un processo semplice e diretto.
Ricorrere a intermediari finanziari
Per quanto riguarda bond corporate o municipali, la situazione è leggermente diversa. Gli investitori generalmente si rivolgono a banche, società di brokeraggio o altri intermediari finanziari. Questi intermediari non solo ne facilitano l’acquisto, ma possono anche fornire servizi di consulenza, aiutando a scegliere i titoli più adatti alle esigenze e obiettivi di investimento dell’individuo.
Preparazione per l’acquisto
Prima di poter acquistare bond, è necessario soddisfare alcuni requisiti. Uno di questi è avere un conto titoli, che può essere aperto presso una banca o un broker online. Questo conto permette di tenere traccia dei propri investimenti.
Inoltre, è fondamentale completare le procedure di “Know Your Customer” (KYC) e di compliance. Questi passaggi sono necessari per assicurare che l’investitore soddisfi tutti i requisiti normativi.
Una volta selezionato il bond desiderato, si procede con il piazzamento dell’ordine attraverso il proprio conto titoli. Il processo specifico può variare in base all’intermediario scelto. Dopo l’acquisto, si effettua il pagamento e i bond vengono registrati sul conto titoli dell’investitore.
Considerazioni fiscali
- Tassazione sui redditi: I redditi da bond sono soggetti a tassazione in Italia. È fondamentale consultare un consulente fiscale per comprendere le implicazioni fiscali specifiche.
- Dichiarazione dei redditi: I guadagni da bond devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi annuale.
Bond storici: I giganti del mondo finanziario
Nel corso della storia, alcuni bond hanno assunto un ruolo di primo piano nel panorama finanziario globale, diventando veri e propri simboli di momenti storici e svolte economiche. Esaminiamo alcuni di questi bond iconici.
1. I bond di guerra
Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, i cosiddetti “War Bonds” hanno ricoperto un ruolo molto importante. Questi bond erano emessi dai governi per finanziare gli sforzi bellici. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno emesso Liberty Bonds e Victory Bonds, che hanno raccolto miliardi di dollari. Questi bond non solo hanno avuto un ruolo cruciale nel finanziamento della guerra, ma hanno anche creato un forte senso di patriottismo e partecipazione tra la popolazione.
2. I bond del tesoro USA durante la Grande Depressione
Nel tentativo di riprendersi dalla Grande Depressione, il governo degli Stati Uniti emise bond del Tesoro per stimolare l’economia. Questa mossa fu cruciale per il New Deal del presidente Roosevelt, una serie di programmi e riforme per rilanciare l’economia americana. Questi bond hanno rappresentato un salvagente per un’economia in difficoltà e hanno segnato l’inizio di una nuova era di interventismo governativo nell’economia.
3. I Brady Bonds
Nel 1989, i Brady Bonds furono introdotti come parte di un’iniziativa per reindirizzare il debito dei paesi in via di sviluppo. Questi titoli, nominati in onore del Segretario del Tesoro degli Stati Uniti Nicholas Brady, hanno aiutato i paesi a ristrutturare i loro debiti, offrendo in cambio bond a lungo termine garantiti da titoli del Tesoro USA.
4. I bond perpetui britannici
Il Regno Unito è noto per aver emesso bond perpetui, noti anche come “Consols“. Questi titoli, sprovvisti di una data di scadenza, sono stati utilizzati per finanziare vari conflitti, tra cui le Guerre Napoleoniche e la Prima Guerra Mondiale. La peculiarità di questi titoli è che offrono un pagamento di interessi perpetuo senza mai rimborsare il capitale.
5. I bond di ricostruzione postbellica italiani
Nel dopoguerra, l’Italia ha emesso bond per finanziare la ricostruzione e il rilancio dell’economia. Oltre a rappresentare una necessità finanziaria, simboleggiavano la ripresa di una nazione distrutta dalla guerra e la speranza in un futuro di crescita e stabilità.
6. BTP Italia
Lanciati nel 2012, i BTP Italia sono bond indicizzati all’inflazione nazionale, specificatamente progettati per rispondere alle esigenze degli investitori retail italiani. Questi titoli hanno riscosso grande successo, offrendo un’opportunità di investimento diretto e accessibile ai cittadini e contribuendo significativamente al finanziamento del debito pubblico italiano.
7. I bond ‘green’ e sociali
Nel 2020, la città di Milano ha emesso il suo primo green bond, destinato a finanziare progetti ambientali e di sviluppo sostenibile. Questi strumenti rappresentano l’impegno del paese verso obiettivi di sostenibilità e la crescente consapevolezza dei temi ambientali nel settore finanziario.
8. I bond per la ricostruzione del Ponte Morandi
Dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova nel 2018, sono stati emessi bond specifici per finanziare la ricostruzione del ponte. Questo è un chiaro esempio di come possano essere utilizzati per mobilitare risorse finanziarie in risposta a emergenze nazionali e progetti infrastrutturali critici.
Confronto tra bond e altre forme di investimento
Confrontare questi titoli con altre forme di investimento è interessante e utili per comprendere come essi si inseriscono in una strategia di portafoglio diversificata. Ogni strumento di investimento ha i suoi punti di forza e di debolezza, la scelta dipende dagli obiettivi specifici dell’investitore.
Bond vs azioni
- Rischio e rendimento: Le azioni generalmente offrono un potenziale di crescita maggiore rispetto ai bond, ma con un livello di rischio più elevato. I bond, d’altro canto, tendono a essere più stabili, ma con rendimenti più bassi.
- Reddito vs crescita del capitale: I bond forniscono un flusso di reddito relativamente prevedibile attraverso i pagamenti di cedole. Le azioni, invece, offrono la possibilità di apprezzamento del capitale, oltre alla possibilità di dividendi.
- Reazione ai cambiamenti di mercato: Le azioni sono più sensibili alle performance aziendali e alle condizioni economiche generali, mentre i bond sono influenzati principalmente dai cambiamenti nei tassi di interesse e dal profilo di credito dell’emittente.
Bond vs fondi comuni di investimento
- Gestione e diversificazione: I fondi comuni consentono una diversificazione istantanea e sono gestiti professionalmente, ma possono comportare costi di gestione più elevati. L’investimento diretto in bond consente un controllo maggiore, ma richiede una conoscenza più approfondita del mercato.
- Liquidità: I fondi comuni offrono generalmente una maggiore liquidità rispetto all’investimento diretto in singoli bond.
Bond vs investimenti immobiliari
- Natura dell’investimento: Gli investimenti immobiliari sono tangibili e possono fornire reddito attraverso l’affitto, oltre alla potenziale rivalutazione dell’immobile. Tuttavia, richiedono un maggiore impegno in termini di gestione e manutenzione.
- Liquidità e volatilità: L’investimento immobiliare è meno liquido e può essere soggetto a maggiori fluttuazioni di mercato, a differenza dei bond che sono generalmente più liquidi e meno volatili.
Bond vs depositi bancari e conti di risparmio
- Sicurezza e rendimento: I depositi bancari e i conti di risparmio offrono una sicurezza elevata, ma con rendimenti generalmente più bassi rispetto ai bond.
- Protezione del capitale: I depositi sono solitamente garantiti fino a un certo importo, offrendo una protezione del capitale superiore rispetto ai bond.
Domande frequenti
- Cos’è un bond? È uno strumento di debito utilizzato da entità come governi o aziende per raccogliere capitale, promettendo di rimborsare il prestito con gli interessi.
- Qual è la differenza tra bond e azioni? I bond sono prestiti agli emittenti e pagano interessi fissi, mentre le azioni rappresentano una quota di proprietà in un’azienda e possono generare dividendi.
- Come i tassi di interesse influenzano i bond? I prezzi dei bond tendono a muoversi inversamente ai tassi di interesse. Quando i tassi salgono, i prezzi di questi titoli tendono a scendere, e viceversa.
- Come si guadagna investendo in bond? Gli investitori guadagnano tramite la differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale del bond alla scadenza, oltre che attraverso i pagamenti di cedole .
- Cos’è una curva dei rendimenti? La curva dei rendimenti è un grafico che mostra il rapporto tra il rendimento dei bond e le loro scadenze, offrendo indicazioni sulle aspettative di mercato.
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