Definizione di derivati finanziari
Un derivato finanziario è, nel suo senso più basilare, un contratto tra due o più parti il cui valore si basa su un titolo sottostante concordato. Ma cosa sono i derivati, esattamente? La natura di questi strumenti li rende unici nel panorama finanziario: non sono beni o asset tangibili, ma accordi la cui rilevanza e valore derivano da altri beni finanziari. I beni finanziari sottostanti possono consistere in titoli finanziari quali azioni, obbligazioni, indici di mercato, materie prime, criptovalute o anche tassi di interesse. Questi strumenti, nella loro essenza, sono un esempio di come l’ingegneria finanziaria può creare prodotti che si adattano a diverse esigenze e strategie di investimento. La loro esistenza non è un fenomeno recente, hanno radici storiche profonde, risalenti a secoli fa, quando venivano utilizzati principalmente nel commercio di materie prime per gestire il rischio di prezzo.
Punti chiave
- I derivati finanziari sono contratti il cui valore dipende da un titolo sottostante come azioni, obbligazioni o materie prime.
- Esistono diverse tipologie di derivati, tra cui futures, opzioni, swap e CFD, ciascuna con specifiche funzioni.
- I derivati sono utilizzati sia per la copertura del rischio (hedging) sia per la speculazione sui mercati finanziari.
- Le regolamentazioni post-crisi finanziaria del 2008 hanno aumentato la trasparenza e ridotto i rischi associati ai derivati.
Perché i derivati sono importanti?
Il viaggio storico dei derivati li ha visti trasformarsi da semplici contratti utilizzati per la gestione del rischio in strumenti finanziari sofisticati e multifunzionali. La loro evoluzione è avvenuta in parallelo con lo sviluppo dei mercati finanziari globali, adattandosi e rispondendo alle mutevoli esigenze economiche e alle innovazioni tecnologiche. La risposta a tale importanza, per coloro che operano nei mercati, giace nella loro versatilità e nella capacità di mitigare i rischi. Per esempio, un agricoltore che teme una caduta dei prezzi del grano può utilizzare i derivati per bloccare un prezzo vantaggioso, proteggendosi così dalle fluttuazioni di mercato. Allo stesso modo, un investitore che prevede un aumento del valore di un’azione può utilizzare i derivati per capitalizzare su tale movimento.
Tipologie principali di derivati
Come già anticipato, nel corso degli ultimi decenni c’è stata una vera e propria evoluzione legata ai derivati, che ha portato a crearne varie tipologie. Ecco alcune delle forme principali di derivati, ognuna con le sue specificità e utilizzi:
- Futures: sono accordi standardizzati che obbligano le parti ad acquistare o vendere un titolo a un prezzo predeterminato in una data futura. Questi strumenti sono ampiamente utilizzati nei mercati delle materie prime. La loro standardizzazione li rende ideali per mercati organizzati e borse, dove la liquidità e la trasparenza sono essenziali.
- Opzioni: sono contratti che conferiscono al possessore il diritto, ma non l’obbligo, di comprare (opzione call) o vendere (opzione put) un titolo a un prezzo specifico, entro una certa data. Questa caratteristica li rende strumenti estremamente flessibili e popolari per strategie speculative e di copertura.
- Swap: sono contratti che prevedono lo scambio di flussi di cassa tra due parti. Ad esempio, gli swap di tassi di interesse consentono alle aziende di scambiare tassi di interesse fissi con variabili, a seconda delle loro necessità di copertura o delle loro previsioni di mercato.
- CFD: consentono agli investitori di speculare sulle variazioni di prezzo di un titolo senza possederlo fisicamente. Questi strumenti sono particolarmente popolari nei mercati azionari e delle criptovalute, dato che offrono un accesso facile e rapido a una vasta gamma di prodotti finanziari.
Il ruolo dei derivati nel mercato finanziario
I derivati finanziari svolgono un ruolo cruciale nel mercato finanziario, principalmente in due aree: la copertura del rischio e la speculazione.
- Copertura del rischio: La copertura del rischio è una delle funzioni più fondamentali dei derivati. Attraverso questi strumenti, le aziende e gli investitori possono proteggere i loro investimenti da movimenti imprevisti del mercato. Per esempio, un produttore di petrolio può usare i derivati per fissare in anticipo il prezzo di vendita del petrolio, proteggendosi così dalle fluttuazioni del mercato. Questo tipo di strategia, noto come “hedging“, aiuta a stabilizzare i flussi di cassa e i costi per le aziende e, di conseguenza, riduce l’incertezza finanziaria.
- Speculazione: D’altra parte, i derivati sono anche usati per speculare, consentendo agli investitori di “scommettere” sui movimenti futuri dei prezzi in modo più flessibile e con minor capitale rispetto all’acquisto diretto del titolo sottostante. Se da un lato questa pratica è rischiosa e poco adatta a chi si approccia per la prima volta ai mercati finanziari, dall’altro offre un’opportunità di realizzare profitti.
Dove posso acquistare derivati finanziari
È possibile scambiare, o meglio fare trading, con questi strumenti utilizzando la maggior parte delle piattaforme italiane. Più nello specifico, i broker online, per conformarsi alle normative in materia, vi chiederanno esplicitamente se siete interessati a utilizzare nel vostro account strumenti derivati quali futures, opzioni e CFD. Affinché possiate negoziarli, dovrete rispondere a un breve questionario a risposta multipla con domande specifiche sul tema, in modo che la piattaforma sia certa che conosciate i rischi intrinseci di questi strumenti. Puoi negoziare derivati in Italia utilizzando le piattaforme IG e Plus500, alle quali abbiamo dedicato una guida completa alla registrazione e verifica dell’account per iniziare a operare nel minor tempo possibile.
Vantaggi e rischi dei derivati finanziari
- Versatilità e gestione del rischio: I vantaggi dei derivati sono molteplici. Offrono ai trader la possibilità di adattare le proprie strategie di investimento a un’ampia gamma di scenari di mercato. Ad esempio, possono consentire di speculare sull’aumento o sulla diminuzione del prezzo di un asset senza necessariamente possederlo.
- Accessibilità e innovazione: I derivati rendono più accessibili alcuni mercati e asset, consentendo agli investitori di partecipare con un investimento iniziale relativamente basso. Inoltre, la continua innovazione in questo campo porta alla creazione di nuovi prodotti che possono soddisfare esigenze specifiche o rispondere a nuove opportunità di mercato.
- Complessità e trasparenza: I derivati sono spesso criticati per la loro complessità. Questo può portare a una scarsa comprensione dei rischi coinvolti, specialmente in prodotti altamente sofisticati. La mancanza di trasparenza in alcuni segmenti del mercato dei derivati, in Paesi che non hanno una regolamentazione chiara sul tema, può anche contribuire a rischi occulti.
- Rischio di controparte e leva finanziaria: Il rischio di controparte, ovvero il rischio che una delle parti nel contratto non soddisfi i propri obblighi, è una preoccupazione notevole, specialmente in transazioni over-the-counter (OTC) dove non c’è una controparte centrale che garantisca il contratto. Inoltre, l’uso della leva finanziaria nei derivati può amplificare i guadagni ma anche le perdite, aumentando il rischio finanziario.
La regolamentazione post-crisi finanziaria del 2008
Prima della crisi, i mercati dei derivati erano in gran parte non regolamentati. Questo ha permesso una crescita esponenziale della negoziazione di derivati senza un’adeguata supervisione o una comprensione completa del rischio sistemico che rappresentavano. La diffusa assunzione che i mercati immobiliari avrebbero continuato a crescere e che i prezzi delle case non sarebbero mai diminuiti ha alimentato un eccesso di ottimismo. Questo ha portato a una sottovalutazione del rischio e a un eccesso di fiducia nei modelli di valutazione dei derivati basati su questi assunti. I CDS (Credit Default Swaps), un tipo di derivato, permettevano agli investitori di scommettere sul fallimento di determinati debiti, inclusi i mutui subprime. Quando il mercato immobiliare è crollato e i tassi di default sui mutui subprime sono saliti, il valore di questi CDS è salito, causando enormi perdite per chi aveva venduto, o meglio aperto posizioni short, su questi strumenti.
L’impatto devastante sull’economia globale, di cui abbiamo parlato più nello specifico nell’articolo dedicato alla crisi finanziaria del 2008, ha acceso i riflettori su questa zona d’ombra del sistema finanziario, spingendo a un cambio radicale. Fondamentale in tal senso è stata l’introduzione del Dodd-Frank Act negli Stati Uniti nel 2010. Questo atto ha richiesto che i derivati venissero negoziati attraverso borse regolamentate e compensati tramite controparti centrali per ridurre il rischio di controparte e aumentare la trasparenza del mercato. Inoltre, sono stati introdotti più severi requisiti di capitale per le banche e le istituzioni finanziarie coinvolte in operazioni con derivati.
Nell’Unione Europea, una risposta simile è stata adottata con la direttiva EMIR (European Market Infrastructure Regulation), che puntò a migliorare la trasparenza dei mercati OTC (Over The Counter) e a gestire meglio i rischi associati. Questo include l’obbligo di segnalazione di tutte le transazioni di derivati, la compensazione obbligatoria tramite controparti centrali e l’introduzione di requisiti più rigorosi per la gestione del rischio. La sfida per i regolatori rimane quella di bilanciare la necessità di sicurezza finanziaria con quella di permettere ai mercati di funzionare efficacemente e innovare.
Domande frequenti
- Cosa sono i derivati finanziari?
- I derivati sono contratti finanziari il cui valore è basato su un titolo sottostante, come azioni o materie prime.
- Quali sono i tipi principali di derivati?
- I principali tipi includono futures, opzioni, swap e contratti per differenza (CFD).
- Come vengono utilizzati i derivati per la copertura del rischio?
- Vengono utilizzati per bloccare prezzi futuri o per proteggersi da movimenti avversi dei prezzi del titolo sottostante.
- Cosa significa speculare con i derivati?
- Significa utilizzare i derivati per scommettere sui movimenti futuri dei prezzi, cercando di ottenere un profitto.
- Quali sono i vantaggi dei derivati?
- Offrono flessibilità, accessibilità a vari mercati, e opportunità di gestione del rischio.
- Quali sono i rischi associati ai derivati?
- Comprendono complessità, rischio di controparte e potenziale per perdite amplificate a causa della leva finanziaria.
- Cosa ha cambiato la crisi finanziaria del 2008 nella regolamentazione dei derivati?
- Ha portato all’introduzione di regole più severe per aumentare la trasparenza e ridurre il rischio sistemico.
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